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Le origini della chirurgia plastica ed estetica
La storia e lo sviluppo della chirurgia
plastica e della chirurgia
estetica nel corso dei secoli fino al giorno d'oggi.
I padri illustri della chirurgia estetica e l'evoluzione della
specializzazione e della chirurgia nel coso del tempo.
Origini della Chirurgia Plastica ed estetica
I primi reperti che troviamo di descrizioni di ricostruzioni chirurgiche per le ferite di guerra, sono nel libro enciclopedico di Sushruta e in linguaggio sanscrito nell'Hindu Samhita.
In Egitto nel 1600 a.c. (Papiro di E.Smith) viene descritto
un peeling chimico con per eliminare le rughe, e in India dove per l'adulterio la punizione era, come per i prigionieri di guerra,
l'amputazione della piramide nasale e quindi per rimediare tale patologia
viene decritta la tecnica ricostruttiva del "lembo indiano" che è ancora oggi utilizzata.
In India Susshruta descrisse tecniche ricostruttive per orecchie
amputate ed in Cina i cinesi si specializzarono
nella ricostruzione delle labbra.
Ma furono i Greci i veri precursori della chirurgia Plastica
per molti secoli, mentre dei Romani non vi sono tracce
sino al 30 a.C. in cui Aulo Cornelio Celso nell'opera "De Medicina"
parla di interventi ricostruttivi.
Gli Arabi descrissero interventi chirurgici estetici quali
blefaroplastiche (Abdul Quasim o Albucasis nel 936-1013).
In seguito purtroppo la chirurgia attraversò un periodo oscuro e
limitato dalla Chiesa.
Infatti il messaggio cristiano, male interpretato, obbligava ad accettare
la malformazione fisica come manifestazione divina.
Nel Rinascimento apparvero due importanti figure della
chirurgia Plastica: i Branca ed i Vaneo (siciliani i primi e calabresi i
secondi) che seppero approfondire le tecniche chirurgiche più avanzate
del tempo.
Successivamente il bolognese Gaspare Tagliacozzi specificò la tecnica
del lembo brachiale bipeduncolato per la ricostruzione del naso, tecnica
chirurgica che è ancora oggi utilizzata.
Nel 1775 il Prof. J. Jones pubblica Plain Concise Practical
Remarks on the Treatment of Wounds and Fractures, esso è un
primo testo di chirurgia plastica che parla delle
conoscenze in campo chirurgico accumulate durante la Guerra di Indipendenza
e di Secessione Americana nei campi di battaglia.
Nel periodo 1915-18 diviene sempre più praticata la chirurgia
maxillo-facciale, per opera del Dr. H. Gilles al Queen's Hospital
nel Regno Unito.
All’inizio la chirurgia maxillo-facciale ovvero l’origine della chirurgia
plastica, è affidata ai chirurghi e dentisti.
Inoltre vi è un forte incremento degli interventi di chirurgia plastica durante e dopo la seconda Guerra Mondiale, infatti vengono
istituiti 10 centri specializzati in Inghilterra e 12 in Europa Occidentale.
Con il chirurgo plastico Francese Suzanne Noel e con il
chirurgo americano C.C. Miller la chirurgia estetica inizia
a delinearsi come branca chirurgica autonoma dalla chirurgia plastica.
I padri illustri della Chirurgia Plastica ed estetica
I primi chirurghi veri pionieri e fondatori della moderna chirurgia estetica,
plastica e ricostruttiva sono molti, sia in Italia che all'estero.
In
particolare non possiamo dimenticare Gaspare
Tagliacozzi (1545-1599) che fu il principale dei padri della chirurgia
plastica e ricostruttiva.
Titolare dal 1570 della cattedra di chirurgia presso l’Università
di Bologna e nel 1590 divenne anche lettore di anatomia.
Tra i suoi interventi più importanti ricordiamo la ricostruzione
di nasi mutilati utilizzando lembi di cute prelevati dal braccio.
Tagliacozzi applicò un procedimento che consisteva nell'immobilizzare
il braccio vicino al volto ed al naso del paziente per consentire l'attecchimento
del lembo.
Gaspare Tagliacozzi ha innalzato gli interventi chirurgici
di rinoplastica in procedimenti scientifici, che già avevano i primi
chirurghi a Catania e a Tropea e ha codificato questo processo in un testo
fondamentale il De curtorum chirurgia per insitionem scritto nel
1597.
Il suo trattato,è ricco per la precisione degli accorgimenti di tecnica
operatoria, per la precisione nel trattamento delle ferite, e per lo strumentario
chirurgico particolarmente adatto agli interventi.
Ricordiamo inoltre che la chirurgia plastica pavese riconosce come suo Padre
più illustre Antonio Scarpa (1752-1832), anatomico
e chirurgo.
Per quanto riguarda in particolare la Chirurgia Plastica e successivamente
la chirurgia estetica, fin dal XVIII secolo presso l'Università di
Pavia tra i nomi più illustri si ricordano quelli di:
Lazzaro Spallanzani (1729-1799) suoi gli studi sulla rigenerazione
tissutale
Giuseppe Baronio (1759-1811), ricerche sugli innesti negli
animali
Luigi Porta (1800-1875), successore di A. Scarpa, chirurgia
ricostruttiva del volto ed autoplastica
Iginio Tansini (1855-1943) ideatore e creatore del lembo
miocutaneo di per la ricostruzione della mammella postmastectomia.
